Questa pagina di Diario è stata letta da Giulia Lovari: il 10 luglio 2016, Pian del Ponte, in occasione dell’inaugurazione della “Strada dell’amicizia” dedicata a Francesco Scerbo.
Nel cuore della notte la vita si svegliò improvvisamente: il suo sonno era stato tormentato da un incubo.
La mattina seguente si affacciò alla finestra e davanti ai suoi occhi vide lo sguardo della morte che la fissava dal suo davanzale, come tutte le mattine.
Quel giorno la vita raccolse tutto il suo coraggio e si rivolse alla morte, chiedendole:
“ Cosa ti dice la Libertà? ”
La morte la guardò, la sua espressione mutò e il viso si rilassò completamente:
aveva capito che quell’incontro tra due realtà così tanto estreme, non era poi così
utopico o irrealizzabile. Rimase in silenzio.
Chiuse lentamente la finestra e rientro in casa.
Quella notte la vita faticò ad addormentarsi e ripensava agli occhi della pallida vicina.
Durante un tormentato sogno vide la morte accanto al suo letto: “Cosa ti dice la libertà?”
Chiese nuovamente la vita alla morte.
La sua voce era tremante ed impaurita dalle parole che avrebbe dovuto pronunciare,
ma le rispose:
-”Mia cara, devi sapere che tutti hanno almeno tre anime…”
-“Tre?! Mi sembrano tante” Chiese incredula la vita.
-“ Credi a me, sono debole e fragile, ma quello che ho perso in potenza, l’ho acquistato in esperienza.
Ognuno di noi ha tre anime: la prima è quella che cresce ogni giorno e sei tu a scegliere se prendertene cura o se lasciare che sia io a tenerla con me; è l’anima di cui gli uomini dovrebbero apprezzare il valore, facendo tesoro del tempo che fugge e dei colori che solo tu, vita, puoi temporaneamente mostrargli.
La seconda, è l’anima a cui scegliamo di restare vicini, l’unica per la quale metteremmo da parte la nostra, pur di renderla sempre serena.
E come i petali chiusi proteggono dal gelo il bocciolo, noi le forniamo un riparo ed un rifugio in cui possa sentirsi sempre a casa”.
La morte rimase in silenzio per qualche minuto, emise un sospiro profondo e continuò il suo discorso.
Durante la pausa tenne i pugni e non rivolse neanche un’occhiata alla sua interlocutrice.
“E poi, mia giovane amica, devo parlarti anche di un’ultima anima.
Ti rivelerò che difficile anche per me affrontare un tema cosi delicato, ma la mia risposta non è ancora completa.
C’è un’altra anima, ce ne sono tante, in realtà e sono come le stelle.
Sono le anime di coloro che avete perso durante il vostro cammino, ma di cui avete ancora bisogno, vi guidano nel vostro sentiero, vi proteggono
dall’inverno con il loro manto lucente e cadono l’estate per farvi sperare in qualcosa ed esprimere i più profondi desideri che vi tengono ancora in vita.
Quando ti sentirai smarrita, alza gli occhi al cielo stellato e vedrai te stessa. Vedrai i tuoi cari e ti sentirai libera.
E’ questo che ci dice la libertà”.
L’anima di Francesco è insieme a queste, ma è anche insieme a noi e non se ne andrà mai.
Che questo giorno possa essere ricordato da ognuno di noi, un abbraccio a Fulvio e a Renata da parte di noi piccole anime.
I TUOI RAGAZZI